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ITER CHARONTIS LYRICS
"Iter Charontis" (2003 Demo)
1. Mors
2. Interitus Tempori Momenti
3. Audi Fletum
4. Lux Personata Umbra
1. Mors
Da sepolcri avvolto in desolati pensieri,
mio sguardo inabisso in buie fosse,
bussa ai miei occhi ombra illusoria,
decadente il baluardo in cui mi avvolge,
soffocandomi con la tristezza più nera,
soffocandomi col gelido suo manto;
Spenta e muta, sofferenza mi avvolge,
divorando del mio cuore i brandelli,
di solitudine frammenti si spandono,
l'entropia accrescendo, in me innata;
Languido il mio corpo,
silente getta lacrime di morte,
che in eremo mi aspetta,
ove il cielo diviene mio trono;
Scaglio a terra falso Cristo il dio,
crudelmente le cui spoglie essa rigetta,
il vero reclama, suo il fuoco,
verità, della mia caduta, causa,
divenendo morte, la mia rivincita.
2. Interitus Tempori Momenti
Sulfuree luci irradiano la mia tomba,
fumi di morte aleggiano nell'aria,
soffoca il mio cuore, una croce,
neri ceri ardono di vita
che giace sotto arida terra;
Dell'oscuro il tetro mi culla,
la terra nel mentre si nutre di me,
nel cimitero mio della mente,
fitto il silenzio imperversa;
Immutabile vacuità restringe,
del mio fosso le pareti
Della mia esistenza lordura lava,
esaltando della natura, mia perversione;
Dell'oscuro il tetro mi culla,
la terra nel mentre si nutre di me,
nel cimitero mio della mente,
fitto il silenzio imperversa;
Rossi fiumi di una innaturale misantropia,
immergono i corpi della mia decadenza,
del mio delirio i sintomi affogando,
soffoca una croce, mio il cuore,
bianca la sua bestemmia, mi ha ucciso.
3. Audi Fletum
Silenzio si fonde, in anime inquiete,
atavica notte, inscrutabile via,
accompagnano del pianto, le lacrime
sangue cade e ciba la terra,
ove nascono fiori, grazie alla linfa
da serpinei, canali versata;
Audi fletum, silentium intellege,
curae filium, innullà incolis;
Oltre il profondo, mio dell'animo,
sepolti pensieri, inconscie follie,
sfiorano del pianto, la morte,
come urla, del vento l'ululato tagliando;
Audi fletum, silentium intellege,
curae filium, innullà incolis;
Ascolta il pianto, odi il silenzio,
dell'inquietudine figlio, nel nulla dimora;
Sibili bui, da terre remote,
in fatue vampe, smarriscono il loro tepore,
luci vibranti, eteree corde tendono,
morendo nello scuro, di spazi inviolati.
4. Lux Personata Umbra
Atro è il bosco, buio marca il suo confine,
spoglie sue le mura, mute parlano,
lugubri rami accarezzano, fredda la nebbia,
niente illumina, celestialità che voracemente opprime;
Squarci immemori, si prostano su secchi tronchi,
di malvagità e riscatto, le loro cortecce impregnate,
non vè più resina, la terra vita non può più dare
se nè fatta padrone, con un tuono il cielo;
Tutto in passato giaceva, tutto era silenzio,
dei boschi, incurante l'innocenza passava,
ma travestita da ombra una luce, le mura violava
la terra bruciava, di menzogna suo fuoco;
Contronatura, da agnello vestita,
sua la vacuità ruppe, di silenzio gli specchi,
languivano antiche le ombre, immobili senza morire
gelido il vento, sul letto del fiume dormiva;
Oggi urla portano, parole mai pronunciate,
risuonano senza suoni, sogni mai vissuti,
dal sonno, grazie al silenzio le ombre destate,
ritornando a morire, sui cimiteri della luce;
Una luce, travestita da ombra.
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